sabato, ottobre 29, 2011

di questi tempi......





Soldi di sol
dis-soldi/ti - dissolti


solvente saldo di
saldanti soldati

anch'essi muniti di
pochi soldi

importanza di un candore
giovanile
di una gita alla zecca

andiamo

a caccia di soldi
anche tu - soldi
soldi - anche i soldi
tu io e la spesa.



piove acido
piove rosso
piove sporco
melma per la strada
piove molto ma non lava.

giovedì, ottobre 20, 2011

lo spirituale nell'arte

......Lo sforzo di ridar vita a principi estetici del passato può creare al massimo
delle opere d'arte che sembrano bambini nati morti.

.....E' nata così, per certi aspetti, la nostra simpatia e la nostra capacità di
comprensione per i primitivi, che sentiamo così vicini.
Come noi, questi artisti puri miravano all'essenziale e rinunciavano ai particolari
esteriori........

....Insomma l'artista non è solo autorizzato ma è obbligato a usare le forme che gli
servono. Non sono necessarie l'anatomia e affini ne il rifiuto a priori di queste scienze,
ma la totale incondizionata libertà dell'artista nella scelta dei suoi mezzi.
E' il diritto ad una libertà incondizionata; una libertà che diventa subito un crimine se
non nasce dalla necessità.......

Maeterlinck dice: "Non c'è niente al mondo che desideri la bellezza e sappia diventare
bello più dell'anima...
Perciò pochissimi resistono al fascino di un' anima che si dedica alla bellezza".


.....L'unica misura della bellezza è la grandezza della necessità interiore, che ci è
sempre stata utilissima...............

                                                 (Wassily Kandinsky lo spirituale nell'arte)

giovedì, ottobre 13, 2011

love's pleasure drive his love away

                                  
                           
                                                  Vidi stare una vergine stupita
                                                 dove il santo Dioniso era morto
                                                e dal suo fianco lacerava il cuore
                                               e il cuore si adagiava sulla mano
                                               e palpitante si portava il cuore;
                                              tutte allora cantarono le Muse
                                             l'inno dell'Anno Grande a primavera,
                                            quasi la morte di un Dio fosse gioco.

                                         Dovrà sorgere un'altra Ilio e cadere,
                                         un'altra stirpe saziare i corvi,
                                        di un Argo nuova la dipinta prora
                                        per un idolo più vano salpare.
                                       Lasciò l' impero attonito di Roma
                                      le briglie della pace e della guerra
                                     quando la fiera vergine e la Stella
                                    chiamarono dal buio favoloso.
                               
                                     In pietà pel torbido pensiero
                                     dell'uomo in questa sala camminava
                                    Egli e affrontò la turba galilea;
                                   il lume babilonico degli astri
                                   tenebre favolose diffondeva.
                                   All'odore di sangue dell' Ucciso
                                   fu vana la platonica indulgenza,
                                  la disciplina dorica fu vana.

                                 Ogni cosa ove l'uomo ha posto il cuore
                                 non dura più di un attimo o di un giorno.
                                 L'amore scaccia il brivido d'amore,
                                l'immagine dipinta uccide il sogno.
                                Grido d'araldo passo di guerriero
                               estingue la sua gloria e il  suo potere:
                               quanto fiammeggia a galla della notte
                               nutriva il cuore di resina dell'uomo.
              
                                                                    (Willam Butler Yeats)

martedì, ottobre 11, 2011

Burattini



......Il poeta con ardente lucidità mette a fuoco la sua esistenza interiore,ravvisa commosso le varie persone che lo compongono,le forze archetipe che le reggono.
La similitudine del teatro di burattini gli viene spontanea.Il suo lucido sguardo sugli eventi interiori si è espresso nel corso dei millenni in certe metafore immutevoli,che Coomaraswamy elencò;fra esse: la corda che solleva in alto l'anima, il filo d'oro con cui Zeus  trae a sè ogni cosa (Illiade VIII,18), cui dovrebbero secondo Platone aggrapparsi, legarsi gli uomini per divenire le brave marionette degli dei (leggi644).Shams-i-Tabrizi,Hafiz,Dante(Paradiso I,116) riadoperano la metafora e lo spago della vita che menzionza Chuang-tzu è lo stesso filo dello spirito che s' attacca al sole nello Shatapatha brahmana e la collana cosmica della Bhagavad Gita. Tutto riemerge a nuova luce in Blake:
                                       
                                                       Ti porgo la cima di una corda d'oro,
                                                        Tu avvolgila in un gomitolo:
                                                       Ti condurrà alla porta del cielo
                                                      Costruita nel muro di Gerusalemme.

                                     (tratto da Archetipi di Elemire Zolla Marsilio tascabili)

mercoledì, ottobre 05, 2011

delle stanche stanze e nuove abitudini

Sempre ritorno alle mie vecchie letture quando ho bisogno di un conforto.
Sì...un conforto che aiuti le mie oramai vecchie orecchie a riposarsi.
Come ci si sente antichi davanti alla furia accecata dei nuovi aspiranti poeti.
Come ci si sente inadeguati di fronte a fatti provocati dall'apparire senza la minima
volonta di essere.Scappo nelle stanche stanze che sempre mi ricordano gli errori e
le mie secolari mancanze.Che atroce delirio provoca la parola quando nel ghiaccio
alberga il cuore collettivo dei rancorosi sapienti del moderno.
Non mi lasciano il tempo di un respiro, mi spingono in direzioni che non sono
e confondo la mia con quella collettiva, ma poi sento rumore di catene.
La mia coscienza spaventata ritorna sempre .In serenità piena di disagio
stanca morta,trafitta dai dubbi e dalle solite incertezze,lascia che le stanche stanze
ridiano a mente e corpo il vecchio entusiasmo della grande immobilità.
Del dolce non agire che muove qualsiasi cosa appartenga a questo universo.