venerdì, giugno 26, 2009

ho sognato l'elefante


Ho sognato l'elefante
macchina da circo
macchina spirituale
immagine di potenza
ma mai considerato
solo
eclusivamente
uno splendido animale.
Avanza lento il carello la macchina legge
la realtà sfugge come lo sguardo periferico
che non trova più ragioni per rimanere
la sentinella tigre appoggia le mani sui
fianchi disposto a difendere.
ma il carozzone prosegue da un altra parte si gira
un altro film.

giovedì, giugno 25, 2009

un pò di teoria.....



Nel linguaggio sensoriale l’uso dell’oggetto e della installazione plastica. Non possono essere chiamati ne oggetti di scena ne scenografie. L’ installazione viene creata e concepita come presenza necessaria di una Sintesi che crea e sviluppa immaginario. Non è quindi mero appoggio all’attore. Non è nemmeno contenitore di una situazione. Parliamo di cose e oggetti che presentano, più o meno evidenti, segni di vita vissuta,tracce di tempi attraversati e sedimentati.
Nella poetica sensoriale non si presenta l’installazione come semplice "degusta-
zione" ma cerca di far entrare in contatto sensibile per poter "sentire" l’accumulo di tempi e vicende che i materiali così assemblati evocano.
Lasciando sempre un riferimento allo scorrere del tempo quindi all’impermanenza.
L’obbiettivo non è "una scienza del bello" ma una pratica un esercizio che produce un modo di vita. . L’archetipo ti avvicina alla universalità che tutte le opere dovrebbero avere. Per capirci: Non una bilancia ma la forma archetipica dello oggetto che misura i pesi e gli equilibri.

Macchine nella sua essenza