domenica, luglio 05, 2009

act whitout words



Sono stanco di vedere lavori teatrali inondati di parole.Mi tocca subirle. Non vedo il non-vedibile non sento il non-udibile troppo impegnato ad ascoltare. Questo lo faccio nella vita dove ascoltare l'altro è fondamentale. Ma a teatro come in un garage dismesso ,in uno spazio aperto e recuperato ,dove si rappresenta un lavoro teatrale, di parole ne voglio sentire poche Significanti come i silenzi ,dolci come il suono della musica ,armoniche come una danza. Lo sò che la tradizione ha una storia di racconto orale ma oggi la vedo fuori contesto.Sono solo parole giuste ,nella confusione delle tante ingiuste , alla fine sempre più si confondono nel rumore generale.Perciò dividiamo il grano dalla pula. Carichiamo i silenzi ,che avranno così una comunicazione forte e diretta ,discreta che lascerà a ciascun individuo il piacere dell'ascolto e quando si udirà una parola sarà gustata e accettata fino in fondo, nel profondo.

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