giovedì, giugno 25, 2009

un pò di teoria.....



Nel linguaggio sensoriale l’uso dell’oggetto e della installazione plastica. Non possono essere chiamati ne oggetti di scena ne scenografie. L’ installazione viene creata e concepita come presenza necessaria di una Sintesi che crea e sviluppa immaginario. Non è quindi mero appoggio all’attore. Non è nemmeno contenitore di una situazione. Parliamo di cose e oggetti che presentano, più o meno evidenti, segni di vita vissuta,tracce di tempi attraversati e sedimentati.
Nella poetica sensoriale non si presenta l’installazione come semplice "degusta-
zione" ma cerca di far entrare in contatto sensibile per poter "sentire" l’accumulo di tempi e vicende che i materiali così assemblati evocano.
Lasciando sempre un riferimento allo scorrere del tempo quindi all’impermanenza.
L’obbiettivo non è "una scienza del bello" ma una pratica un esercizio che produce un modo di vita. . L’archetipo ti avvicina alla universalità che tutte le opere dovrebbero avere. Per capirci: Non una bilancia ma la forma archetipica dello oggetto che misura i pesi e gli equilibri.

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